Il Mandra

 
In sostanza, un sodalizio artistico
  Il Mandra nasce con poca convinzione dopo la mostra Dovadola e i giovani forlivesi organizzata da Serena Venturelli, nel 2005. Là, i 18 giovani artisti più promettenti di Forlì furono in qualche modo costretti a confrontarsi per allestire una collettiva in cui ciascuno doveva godere dello stesso spazio.
Fu Marcello di Camillo, con il suo immarcescibile spirito aggregativo che propose l’idea, una volta terminata la mostra, di reincontrarsi per confrontarsi ed eventualmente costruire un percorso parallelo ai nostri linguaggi individuali.
Nulla di più “oltraggioso” per lo spirito individualistico che accompagna ogni artista inevitabilmente.
Ma la tenacia di Marcello ha costruito incontri su incontri, in cui la compagnia si scremava, fino a raggiungere il nucleo “storico” fondativo, ora mutato: Marcello di camillo, jacopo flamigni, matteo sbaragli, carlo rivalta, annachiara mongiello, daniele angelini, matteo lucca e dinko glibo. Ci mettemmo subito alla prova con una performance in piazza Saffi in cui distribuimmo ai passanti volantini bianchi. Fu il primo intervento del Mandra, una sorta di presentazione.

A scapito di chi pensi che Mandra abbia connotazioni orientaleggianti, è meglio chiarire che si tratta di un termine (desueto) italianissimo, significante ammassamento di bestiame o persone spregevoli. In sostanza la Mandra era volgarmente la Mandria, o il recinto che la conteneva. Lo scegliemmo con una banale presentazione di idee interna.

Da qualche anno il nucleo consolidato è costituito da Jacopo Flamigni, Matteo Sbaragli, Carlo Rivalta e Daniele Angelini, protagonisti comunque delle installazioni più spettacolari e significative del gruppo. Ciò non toglie che Matteo Lucca e Marcello di Camillo in particolare restino dei collaboratori e partners imprescindibili compatibilmente coi loro impegni.

Con un po’ di presunzione il mandra si è prefissato fin dall’inizio di coprire quella branchia dell’arte contemporanea (assieme ad altri giovani artisti che stimiamo) che a Forlì non ha mai trovato (e non trova) grandi riscontri: l’installazione di grande respiro e di forte impatto scenografico, l’utilizzo del video non come semplice mezzo di documentazione artistica ma come prodotto d’arte autonomo, l’inserimento prepotente del fattore concettuale inevitabilmente integrato a quello formale. Insomma, uno sguardo più contemporaneo e di respiro internazionale rispetto all’arte locale: con tutto il dovuto rispetto, siamo artisti forlivesi che non guardano a Maceo ma ad Anish Kapoor, ai fratelli Chapmann o Bill Viola, solo per citarne tre. Senza eventualmente privarci del gusto di tirare qualche stoccata qua e là, di dialogare e magari dissacrare il luogo in cui siamo chiamati ad operare 
In 5 anni dalla nascita, tra mostre, installazioni video e non, fiere e perfino un cortometraggio selezionato a Sedicicorto (Giorni di luglio) siamo giunti al quindicesimo evento, in cui la spettacolarizzazione del lavoro e la difficoltà tecnica sono aumentate sensibilmente. 
 Ma il Mandra è essenzialmente uno sfogo creativo: ciascun artista ripone una ferrea disciplina all’interno del proprio percorso individuale, a volte si violenta per restare coerente col proprio linguaggio, chi per onestà intellettuale, chi per obblighi di galleria. E ci si pone dei paletti, vincoli ardui da superare con il medium pittorico. Ecco, in questo caso l’installazione, il lavoro di gruppo (e siamo molto amici, prima di tutto) è come una sputacchiera dorata, è il non porre limiti alla fantasia e alla voglia di osare tecnicamente, esattamente come fornire carta, penna, colla e colori ad un bambino. Non è certo un bambino che si pone limiti nel creare, e spesso, non trattando mai temi socialmente rilevanti per scelta, del bambino serbiamo anche lo spirito giocoso e irriverente.
(stralci tratti dall'articolo sul Resto del Carlino del 6.01.2011, a cura di Rosanna Ricci)


                                                         www.mandra.it


da "Quando la neve diventa latte" - Ipercorpo 2010
Installazione, Magazzini Interstock - Rovere (Forlì)





da "SonniTranquilli" - Human rights Nights 2009
Installazione + video, Oratorio di S.Sebastiano - Forlì




da "La caduta delle idee" - InMenteNiente 2009
Installazione, Fabbrica delle Candele - Forlì





da "Quanto la sera" - Ipercorpo 2011
installazione, ex deposito ATR - Forlì






da "Il mio curatore è il mio Dottore" - Ipercorpo 2012
installazione, ex deposito ATR - Forlì